Il successo di una farmacia dipende da diversi aspetti che, sommati, la potenziano, distinguendola sul mercato e garantendo un’elevata customer experience.
Intervista a Valter Perfetti Titolare di Effe90 e ideatore del Metodo TRASFARMA
Arredamento, comunicazione, assortimento dei prodotti, sono soltanto alcuni degli ingredienti salienti per una significativa immagine. Lo spiega Valter Perfetti ideatore del metodo TRASFARMA, che comprende, oltre all’arredamento, strategie di marketing e posizionamento distintivo per aumentare credibilità e autorevolezza della farmacia. Questo protocollo operativo, che sarà presto illustrato in un libro, è stato messo a punto nei trent’anni di lavoro con l’azienda toscana Effe90, di cui è fondatore, socio di maggioranza e direttore commerciale, durante i quali ha affiancato centinaia di farmacisti nel processo di evoluzione delle loro farmacie.
Il successo di una farmacia dipende da diversi aspetti che, sommati, la potenziano, distinguendola sul mercato e garantendo un’elevata customer experience.
Intervista a Valter Perfetti Titolare di Effe90 e ideatore del Metodo TRASFARMA
Da cosa dipende il successo di un Farmacia?
«Innanzitutto, dal team working e dalla formazione del personale. Una buona preparazione in campo medico sanitario unita a una buona comunicazione, possono essere la base su cui poggiare la farmacia del futuro. Anche l’esposizione dei prodotti è fondamentale. La pianificazione dei reparti merceologici e le tecniche di allestimento (visual merchandising) fanno parte di un percorso di crescita della farmacia. Una grande parte dei prodotti qui venduti richiede un’assistenza professionale da parte del farmacista, che mantiene il suo ruolo di consulente della salute a 360 gradi. Ma da sola la vendita assistita non basta e va necessariamente affiancata un’esposizione chiara e leggibile dell’extra-farmaco, che sia fruibile e facilmente individuabile dalla clientela».
Come deve essere un buon layout di arredamento?
«Il primo biglietto da visita resta la vetrina, attraverso cui la farmacia comunica già al potenziale cliente la propria identità, offerta di servizi e aree di specializzazione. All’interno, deve prevedere una serie di spazi idonei per accogliere i nuovi servizi erogabili dalla farmacia: quelli di “primo livello”, come i test auto-diagnostici e di “secondo livello” come la misurazione della pressione arteriosa, la spirometria, l’elettrocardiogramma on line e presto anche i servizi più evoluti di telemedicina. Le strutture espositive oggi devono necessariamente essere flessibili per potersi adeguare ai cambiamenti del mercato. I banchi vendita oltre a comprendere le strutture protettive anti covid, devono soddisfare le esigenze funzionali del farmacista e del cliente ed essere costruiti con materiali facilmente igienizzabili, come ad esempio il laminato che addirittura può essere fornito in versione antibatterica. Anche l’illuminazione è tra gli ingredienti che giocano un ruolo importante».
Può spiegarci la validità del metodo di Effe90 Trasfarma?
«Il titolare dovrebbe innanzitutto fare un’approfondita analisi dell’assortimento per capire se sono state create o meno delle macro aree di business all’interno della propria farmacia. L’obiettivo è decidere se inserire eventuali linee di prodotti nuovi oppure ridurre, ampliare o eliminare le linee già esistenti. Altro aspetto importante è la misurazione delle performance di vendita, che permetterebbe di avviare un processo di riflessione sull’importanza delle Business Unit e di usare in modo proficuo lo spazio espositivo, ancora oggi in molti casi una risorsa scarsa, dando spazio a quei prodotti che meritano di essere esposti. Anche la conoscenza dei clienti e dei loro bisogni risulta fondamentale per ottenere la loro soddisfazione e, di conseguenza, il miglioramento delle performance di vendita. È indispensabile che la farmacia “parli” ai suoi clienti, facendo così emergere i bisogni latenti. Due degli strumenti più efficaci a questo proposito sono il visual merchandising e il category management, ossia la gestione delle categorie».
Quali vantaggi, in particolare, ci sono?
«È possibile riorganizzare l’esposizione dei prodotti seguendo logiche ben precise. In pratica un processo gestionale che può essere applicato in ogni tipo di farmacia, dalla più grande alla più piccola e in qualsiasi zona essa sia ubicata. Per distinguersi dalla concorrenza è indispensabile oggi andare alla ricerca di aree di unicità.
Come una farmacia può rendersi unica e distinguersi dalle altre?
Studiare la concorrenza per non replicare o comunque proporre in modo diverso, magari con qualche variante, prodotti e-o servizi che vengono già offerti da qualcun altro. Andare alla ricerca dei propri punti di forza e comunicarli in modo semplice e chiaro, evidenziando cosa sappiamo fare, cosa vogliamo fare e i motivi principali per cui un potenziale cliente dovrebbe sceglierci. Si tratta di individuare un personal branding, una vera e propria identità distintiva per trasmettere in modo chiaro cosa ci differenzia dagli altri, le nostre aree di specializzazione e le nostre passioni».
Come immagina Lei la farmacia del futuro?
«Quella che immagino è una vera farmacia dei servizi e dei clienti, all’interno della quale il farmacista torni ad appropriarsi del suo ruolo di promotore della salute ed educatore sanitario. Un ambiente curato nei minimi particolari, sia dal punto di vista architettonico che della comunicazione visiva, fruibile in tutti i suoi spazi all’interno del quale l’utente possa muoversi liberamente sentendosi a proprio agio».